PONTI

Venezia non è un’isola ma è formata da 118 piccole isole collegate tra loro da più di 400 ponti tra pubblici e privati.
Se volete visitare Venezia a piedi munitevi di scarpe comode e preparatevi a salire e scendere un gran numero di ponti.

Se la cosa non vi spaventa potreste anche pensare di tornare in città per partecipare alla tradizionale “Su e so per i ponti” una corsa – passeggiata dì solidarietà che si tiene ogni anno in primavera attraverso il centro storico.
Ogni anno vi partecipano mediamente 10.000 persone.

In origine i ponti erano in legno e fino al 1500 erano sprovvisti di gradini per permettere il passaggio dei cavalli che erano utilizzati come mezzo di trasporto.
La maggior parte dei ponti sono ora costruiti in pietra, altri in legno o ferro.
Solamente 4 ponti uniscono le due rive del Canal Grande: quello di Rialto, il ponte dell’Accademia, quello degli Scalzi e, per finire, il ponte della Costituzione chiamato da tutti ponte di Calatrava dal nome del progettista spagnolo che l’ha realizzato.


Il primo ponte ad essere costruito a Venezia fu quello di Rialto nel XII secolo.
Inizialmente semplice ponte di barche diventò poi un vero ponte in legno con il nome di ponte della Moneta.
Fu più volte danneggiato come ad esempio nel 1444 quando crollò sotto il peso di una moltitudine di cittadini accorsi per assistere al corteo nuziale della Marchesa di Ferrara figlia di Alfonso V di Aragona e infine ricostruito in pietra d’Istria su disegno Di Antonio da Ponte nel 1591.
Si tratta di un ponte ad arcata unica lungo 28 metri e largo 22 tripartito e con due file di negozi.
L’altezza di 7,5 metri consentiva allora il passaggio delle galee(navi da guerra o commerciali di grandi dimensioni).
Secondo una famosa leggenda i ritardi e i contrattempi che rallentarono la costruzione del ponte furono opera del Diavolo in persona che pretese per consentire la fine dei lavori che gli fosse consegnata l’anima della prima persona che lo avesse attraversato.
L’architetto Antonio da Ponte escogitò di far passare per primo un gallo ma il Diavolo scoprì il piano e attirò‘ con l’inganno la moglie incinta del da Ponte .
Questa attraversando per prima il ponte perse la sua anima e quella del bambino che aspettava.

Nel 1857 fu costruito il secondo ponte che attraversa il Canal Grande: il ponte dell’Accademia.
Il materiale utilizzato, il ferro, si rivelò inadatto e ben presto fu indetto un concorso per ricostruirlo.
Il progetto vincitore non fu mai realizzato e nel 1933 fu aperto al pubblico un ponte di legno “provvisorio“ realizzato dall’ingegnere Eugenio Miozzi.
Il ponte provvisorio dell’Accademia però è oggi praticamente lo stesso con alcune aggiunte in metallo, per renderlo più stabile.

Il terzo ponte, quello degli Scalzi, fu costruito nel 1858 per rendere più agevole il collegamento alla stazione ferroviaria costruita da pochi anni.
Nel 1934 questo ponte piuttosto basso e costruito in ghisa fu sostituito da
uno nuovo in pietra d’Istria su progetto di Eugenio Miozzi .


Il quarto ponte chiamato da tutti di Calatrava collega Piazzale Roma alla stazione ferroviaria e fu aperto nel 2008.
Questo ponte non è piaciuto molto ai veneziani per l’aspetto che mal si integra con le caratteristiche architettoniche della città antica .
Le critiche riguardano però anche i tempi di costruzione, i costi eccessivi e la scelta dei materiali.
In particolare le critiche si accentrano sui gradini in vetro che diventano scivolosi come lastre di ghiaccio in presenza di umidità. Venezia è una città sull’acqua e l’umidità è una sua caratteristica costante le cadute perciò non si contano più.
Vi consiglio di camminare al centro del ponte per evitare rischi!!!

Molti ponti veneziani hanno nomi particolari come ad esempio il Ponte dei Pugni a Dorsoduro.
Deve il suo nome ad una antica tradizione veneziana abbandonata ormai da secoli.


Le “guerre dei pugni” erano sfide che venivano combattute a suon di pugni tra due diverse fazioni di veneziani: Castellani e Nicolotti.
Le due fazioni si scontravano su di un ponte scelto in precedenza e vinceva chi riusciva ad arrivare sulla sponda opposta scaraventando gli avversari nel rio sottostante (i ponti allora erano quasi tutti sprovvisti di ringhiere).
Prima si sfidavano i campioni poi si arrivava alla rissa.
Nella parte centrale del ponte si possono ancora vedere i 4 punti di partenza dai quali prendevano il via le ostilità.
Nel 1705 queste disfide vennero abolite dopo uno scontro particolarmente cruento in cui dai pugni si passò ai coltelli.
La pena per chi non avesse rispettato questo divieto era di 5 anni su di una galea o 7 anni in prigione.


Il Ponte de le Tette al tempo della Repubblica segnava la zona di accesso al quartiere a luci rosse.



Il Ponte dei Sospiri collega il Palazzo Ducale alle prigioni. Il nome gli è stato attribuito perché la tradizione vuole che ai tempi della Repubblica i prigionieri che attraversavano questo ponte sospirassero vedendo per l’ultima volta il mondo.
Il Ponte dei sospiri è visitabile dall’interno durante il tour degli itinerari segreti di Palazzo Ducale. Il tour è effettuabile solo su prenotazione e con accompagnatore. La durata della visita è di circa 2 ore.

Il Ponte della Paglia vicino a Piazza San Marco prende il nome dalle barche piene di paglia che ormeggiavano in zona. La paglia serviva per cambiare i pagliericci dei prigionieri.